Dopo vent’anni di successi il Caffè Lo Re Catania è ancora affamato di vittorie con lo sguardo sempre proiettato al futuro. E’ ciò che emerge dall’intervista con il numero uno del club etneo Giuseppe Bosco.
Presidente, il Catania ha scritto la storia del BeachSoccer LND nato insieme alla società etnea. Non a caso il Catania è il club più titolato d’Italia insieme al Terracina (dieci trofei). Ha vinto le prime due Coppe Italia nella storia della disciplina (04 e 05), le ultime due nel 2018 e 2019, quattro Supercoppe (l’ultima nel 2016) e due scudetti a distanza di dieci anni (2008 e 2018). In tutto sono dieci i titoli conquistati, nove finali giocate contando il Mundialito 2019. Come si riesce a rimanere competitivi per vent’anni?“
"Molto semplice, non accontentandosi mai e strutturandosi sempre meglio per crescere e ottenere altri successi. Un concetto che vale sia nella vita, che nello sport. Essere competitivi è fondamentale. Ti consente di trovare sempre nuove sfide e traguardi da centrare e un grande club, come è quello rossazzurro, deve avere questa filosofia. Quando smetterò di esserlo, credo (sorride, ndr) che andrò in pensione, sia come Presidente del Caffé Lo Re Catania che come imprenditore”.
Il Catania con la Coppa Italia 2019
In 16 campionati Catania si è qualificato 15 volte alle Final Eight (tranne la prima edizione del 2004). Nelle ultime sei stagioni ha chiuso sempre al primo posto nel girone di qualificazione. Dal 2008 il club etneo si piazza sempre tra le prime due nella fase regolare. Come c’è riuscito?
“Se un club riesce ad avere continuità è perché l suo interno ha un gruppo di professionisti che lavorano per ottenere lo stesso obiettivo. Tutti sono importanti, nessuno fondamentale. Occorre capire che senza il massimo impegno e sostegno di ciascuno la macchina rischia di rallentare, di dover essere manutentata più del dovuto e infine fermarsi. Il mio compito, uno dei tanti, è quello di ascoltare le esigenze di tutti i miei uomini e soddisfarle per consentirgli di poter lavorare nelle migliori condizioni. Ripeto, ognuno da un contributo importante e inscindibile per arrivare al successo”.
Il Catania alza il trofeo della Serie A 2018
Nel vostro club hanno giocato i migliori calciatori al mondo della disciplina, come si gestisce una società così ricca di talenti?
“Organizzazione e programmazione di ogni dettaglio, anche il più piccolo. Bisogna sempre prevenire ogni possibile problematica e col tempo si acquisisce esperienza e questo rende meno complicato farlo”.
L’esperienza dei migliori allenatori e giocatori stranieri passati per Catania ha rappresentato un valore aggiunto per il club?
“Certamente. Il confronto con culture e mentalità diverse consente sempre di crescere e migliorarsi, ma soprattutto di acquisire una duttilità di vedute".
Il Catania 2^ al Mundialito 2019
Ci può spiegare il modello organizzativo del Catania?
“Passione, senso di appartenenza e professionalità. Questi sono gli ingredienti segreti, se vogliamo chiamarli così. Del resto sono gli stessi in ogni top club professionistico. Senza questi non si può ambire a vincere e a restare al vertice della propria disciplina sportiva”.
Catania ha organizzato più volte tutti gli eventi italiani e i principali europei dimostrando la volontà di andare oltre al beach soccer giocato. C’è un motivo per questo ulteriore impegno che vi siete presi?
“Sono molto legato alla mia città. Credo che chiunque abbia la possibilità, debba sempre dare il massimo per migliorare e far crescere il luogo dove si è nati e cresciuti. Farlo qui è meno semplice, forse, che in altre realtà. Ma anche questa è una sfida e, come sono certo avrà inteso,al sottoscritto piacciono le sfide”.
Il Catania vice campione d'Europa nel 2015
Dagli albori ad oggi questo sport è cambiato tanto, da protagonista in prima fila, quali sono secondo lei gli aspetti più significativi che sono mutati nel tempo?
“Le regole del gioco, sono state a mio avviso, cambiate in meglio ed hanno dato un cambio di passo decisivo”.
Come sarà il Catania del 2021? Come sta costruendo la squadra e quali saranno gli obiettivi?
“Catania ha solo un obbiettivo ...VINCERE ... da questa parola parte tutto”.
Il beach soccer non si può più improvvisare, da sport giovane ormai è diventato adulto, quali sono gli aspetti su cui punta Catania per crescere ancora e rimanere sulla breccia?
“Programmazione, una migliore internazionalizzazione e strutture che verranno”.
Il tutto esaurito alla Beach Arena di Catania in uno dei tanti eventi organizzati nella città etnea
Anche questo sport ha bisogno della linfa vitale dei giovani, come si costruisce una beach Academy efficace?
“Lavorando tutto l’anno...obbiettivo che ci siamo prefissati con il nuovo management”.
In questi vent’anni c’è stato un giocatore a cui si è affezionato, che le è rimasto nel cuore? Quello che è cresciuto di più con voi?
“Tutti i giocatori che sono stati al CTBS sono stati importanti e lo saranno di più quelli che verranno”.
Il Presidente Giuseppe Bosco riceve un riconoscimento dal numero uno della LND Cosimo Sibilia
Il momento più bello vissuto con il Catania?
"Sono due. La Finale di Eurowinners (che sarebbe la Champions League del Beach Soccer) giocata a Catania nel 2015 e la finale del Mundialito per club a Mosca nel 2019".
Cos’ha di speciale il beach soccer? Perché un ragazzo o una ragazza dovrebbero iniziare a praticare questa disciplina?
“Perché si pratica in un ambiente familiare con uno scenario di gioco tra i più belli al mondo. Poi perché è una disciplina piena di acrobazie che regalano spettacolo nel corso dei match e, infine, vi è un grande senso del fairplay che non si trova facilmente nello sport”.
Il Presidente Giuseppe Bosco festeggia lo Scudetto 2018 insieme alla famiglia